Centro Studi Ermetici Alchemici

IDENTIFICAZIONE E LIBERTA'

L’uomo, se è in grado di spostare l’IO nella interiorità profonda e al di fuori dei condizionamenti della personalità acquisita, può vedere come appare agli altri, come vorrebbe apparire e come ritiene di essere. In questo modo si capisce che ognuno è tutto e nulla di tutto questo. Infine si realizza che il legame circoscritto alla realtà anagrafica limita la consapevolezza, mentre la tensione all'universale fa scoprire l’IO superiore: un sistema organico di significati, stimolato dagli archetipi cosmici.
Indirizzando le energie vitali, emotive e psichiche verso il trans personale, l’uomo è prima o poi supportato dall'archetipo, che è la base di ogni creatività e di ogni iniziazione. Difatti si agisce in linea con una forza inesauribile e cosmica, che fa salire verso il cielo o scendere verso la terra, quasi vi fosse una scala invisibile dentro ogni singolo essere umano. In sintonia con gli archetipi, l’alchimista passa dal guardare in superficie le cose, che accadono senza un perché, al vedere in profondità le cause degli avvenimenti.
In un mondo la cui struttura portante è il Mercurio - pensiero oggettivo, auto pensante e generativo - la sopravvivenza dopo la morte è strettamente legata alla qualità dei significati e dei valori che la mente dell’uomo riesce ad ideare e consolidare durante la vita. Se il patrimonio mentale del defunto è costituito da significati superficiali ed evanescenti, la sopravvivenza è irrealizzabile. Questa è invece possibile, se tale contenuto si è consolidato con prese di coscienza e valori di portata universale, permanenti ed unitari.
La mente espansa dell’iniziato può conservarsi per un tempo e in uno spazio non quantificabili, qualora diventi coscienza legata allo spirito presente nell'uomo ed alimenti valori significanti. In questo caso l'iniziato segna di sé, in maniera permanente e consistente, il pensare creativo dell'Assoluto, il Mercurio. Ma questa creatività trascendente sussiste solo nell’individuo non identificato alla propria personalità, al ruolo assegnatogli dal collettivo e da madre natura. Questo risultato si realizza solo in chi è libero di essere e di agire, in chi è allineato agli archetipi ed attinge ad una riserva infinita di potere, di cui l'iniziato diventa un veicolo non identificato e contemporaneamente un agente finalizzato.
Questa potenziale libertà di azione deriva dalla indeterminatezza di fondo della natura elementare o prima materia, che è un invisibile sistema quantico di possibilità: il caos. Ciò è stato confermato dalla fisica dello scorso secolo, la quale ha scoperto che le particelle subatomiche sono “quanti” non ben definiti e imprevedibili di energia, linee di tendenza che solo nei grandi numeri - a livello statistico e manifesto - si comportano in maniera prevedibile, seguendo un ordine predeterminato: il cosmos.
Questo ordine è teso alla conservazione di un sistema e pertanto la massa degli esseri viventi segue un destino fissato da schemi rigidi, da fattori innati, da ciò che gli antichi hanno chiamato Fato, parola che etimologicamente significa ciò che è stato pronunciato dagli dei. Statisticamente la pecora non diventa mai leone e ciò che nasce quadrato non diviene mai tondo. Tuttavia l'alchimista vince natura secondo natura, portando a compimento un'altra tendenza della natura, contrapposta a quella conservatrice: la spinta innovatrice ed evolutiva del Mercurio. Questa tendenza particolare non è incompatibile con quella conservatrice, più generale, perché in realtà è seguita da pochi e non altera il sistema naturale complessivo, che in fondo è un'unione equilibrata di contrari. La spinta della tendenza evolutiva può essere accelerata dall'alchimista e realizzata entro i limiti della breve esistenza di un essere umano.
L'alchimista riduce a prima materia il suo composto, scioglie le componenti fisse e libera quelle mobili, calandosi nelle basi indeterminate del suo essere per alterarne la programmazione, per crearvi uno spazio libero ed effettuare un cosiddetto salto quantico. A questa accorta e singola interferenza la natura non si ribella, come invece accade per altre alterazioni, che la colpiscono a livello collettivo e grossolano.
Si opera su di una specie di cera malleabile o campo vergine, su di una realtà sconosciuta e virtuale, sottostante la realtà fisica più grossolana. Qui una immaginazione, una volontà ed una emozione fuori del comune, concentrati come un laser, possono generare una reale trasformazione e un destino diversi.
Le lunghe e faticose operazioni di alchimia interiore puntano a ristrutturare la mente e la struttura energetica che la sostiene, poi a modellare con questi strumenti un duplicato sottile e consapevole del corpo fisico, guidato dal IO superiore e dal Nume, la forma comunicativa dell'Assoluto presente nell'uomo. La forza attrattiva di questo duplicato toglie forza al condizionamento del carattere e del temperamento, radicati nel corpo fisico, che altrimenti non vengono minimamente corretti, né con la comune volontà, né con il sentimento religioso o con valori etici.
Nell'operatività è condizione preliminare e indispensabile curare lo stato generale di salute, mantenendo in buone condizioni le comuni funzionalità digestive e metaboliche dell’organismo, l’accumulatore del surplus di energia necessario per l’opera alchemica. I sistemi umorale, enzimatico, sanguigno, linfatico, endocrino, immunitario - con le relative reazioni chimiche ed elettriche - svolgono la funzione di interfaccia o di collegamento tra corpo fisico e corpo sottile, tra corpo sottile ed anima del mondo.
Attraverso questo collegamento si evade, anche se in piccola parte, dalla prigione del corpo fisico e del carattere ereditario. Infatti si assorbe il potere rigenerante dello spirito universale, la cosiddetta Rugiada Celeste che gli alchimisti raccoglievano in primavera, e che agisce positivamente sul metabolismo e l'attività cerebrale, in maniera tale da fornire all’operatore una diversa frequenza energetica ed un diverso tono psicologico. La modifica dello stato mentale è impresa difficile, ma non impossibile. La rigenerazione mentale richiede un iter operativo di alcuni anni e a sua volta avvia una trasformazione fisica, dato che nell'arco di un anno quasi tutte le cellule di un organismo umano sono rinnovate naturalmente.

GIORGIO SANGIORGIO